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Ho sempre raccolto vecchi oggetti arrugginiti: chiodi, piccozze, puntali. Trascorro ore intere nei vecchi negozi di ferramenta. Non posso fare a meno d’intrufolarmi in ogni sorta di luogo abbandonato. Le vecchie fabbriche con i loro scheletri d’acciaio hanno su di me lo stesso effetto delle chiese sui fedeli. Mi piace sporcarmi le mani con la materia. Contemplare i disegni tracciati dal tempo.

Negli anni ho riversato questo genere di fascino subìto nelle mie fotografie e, parallelamente, nell’arredamento. Fino ad arrivare a queste cornici, frutto anche del concetto di riciclo.

Ad eccezione del supporto ligneo di base, commissionato a un artigiano, il resto è opera delle mie mani.

Parto dalla lamiera d’acciaio su cui spruzzo una miscela di ingredienti naturali. Durante la fase di arrugginimento intervengo per creare motivi sempre diversi e, perciò, unici. Successivamente la taglio per adattarla al supporto in legno e uso i chiodi sia per fissarla che per creare ulteriori motivi ornamentali.

Il retro, dipinto di nero, è dotato di due attaccaglie in ottone per le posizioni verticale e orizzontale. Un pannello di compensato, sempre dipinto di nero e fermato da linguette di ottone, permette di bloccare la fotografia/tela/specchio all’interno della cornice. Profili in gommapiuma ne pareggiano lo spessore a quello della cornice. Ne deriva che ogni pezzo ha un’unicità propria, irripetibile.

Il logo, stampato con nome e cognome (a cui verrà poi aggiunto a mano il numero della cornice), viene incollato sul retro e rappresenta un legame col mio passato e un omaggio a mio padre. E’ infatti lo stesso segno con cui firmava le sue tavole.

Le cornici di Agnese Micheluzzi

back of the frame, wood, rusted steel, brass, logo with type's #

Agnese Micheluzzi

frame in its airball package
wrapping in brown paper, cord and seal

L'Africa, dove sono nata e dove ho vissuto i miei primi 6 anni. Il  palazzo dell'Ottocento, a Napoli, dove sono cresciuta. Mio padre, considerato uno dei maestri del fumetto italiano, grande esteta e uomo di cultura, che amava in modo spassionato il secolo precedente il suo. Mia madre, donna di grande eleganza e gusto nell'arredamento. Questi gli elementi che hanno determinato il mio amore per la natura e per il passato. Un passato che reca con sé una storia manifesta e inconoscibile al tempo stesso. Provo uguale attrazione per le cose che furono, che sono e che saranno. Per la materia e il suo modo di reagire al tempo. Sono sedotta dai difetti. E possiedo uno sviluppato senso estetico che mi permette di trasformare oggetti usati e poi abbandonati, dando loro nuova vita e bellezza, per ricollocarli nel presente. Amo l’unicità e il valore della non riproducibilità. L’acciaio arrugginito è per me la sintesi perfetta di tutto questo: duro e malleabile allo stesso tempo, reca su di sé le tracce del passato e possiede un’eleganza unica.

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